Vasili
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Vasili oggi ha 65 anni, una moglie, Inna, di 55 e due figlie gemelle di 14, Oksana ed Olga. Possiede alcune capre, galline, un maiale ed un orto. Una casa in affitto dallo stato ed una pensione di 200 rubli equivalenti a 100 euro mensili.
Vive, insieme alla sua famiglia, nel Villaggio di Aleksandrovka, in provincia di Narovlya, regione di Gomel, Bielorussia. Il paese è distante 3,8 km dal confine con l’Ucraina e 7 km dalla riserva radioecologica statale del Parco Polesky.
Nel 1986 -anno dell’incidente nucleare- Vasili era un giovane ragazzo laureato con lode in Guardia Forestale. Il libretto rosso, che in Bielorussia viene consegnato solo a chi consegue la lode, e che lui conserva tuttora, testimonia un brillante percorso universitario.
Nel fatidico anno della catastrofe nucleare di Chernobyl – nella vicina Ucraina – Vasili era il capo dei pompieri di Narovlya, capitale della provincia omonima, ed il 26 aprile fu chiamato d’urgenza per spegnere “l’incendio”.
È stato “liquidatore” di Chernobyl per nove mesi. Circostanza che li ha cambiato radicalmente la vita.
È stato premiato per quello che ha fatto ed ha beneficiato di agevolazioni mediche e di un contributo statale in denaro.
A 50 anni però, è stato costretto ad andare in pensione, perdendo tutti i benefici, passando da liquidatore a vittima, rimanendo con un misero contributo mensile.
Vasili fa quello che può, attorniato da vecchie macchine, una moto Ural – tutto assolutamente non funzionante- ma che testimonia tempi passati.
Ora non interessa a nessuno. E’un uomo che a stento vive e che spesso spegne i suoi ricordi nella vodka, nella completa indifferenza di tutti.
Vive, insieme alla sua famiglia, nel Villaggio di Aleksandrovka, in provincia di Narovlya, regione di Gomel, Bielorussia. Il paese è distante 3,8 km dal confine con l’Ucraina e 7 km dalla riserva radioecologica statale del Parco Polesky.
Nel 1986 -anno dell’incidente nucleare- Vasili era un giovane ragazzo laureato con lode in Guardia Forestale. Il libretto rosso, che in Bielorussia viene consegnato solo a chi consegue la lode, e che lui conserva tuttora, testimonia un brillante percorso universitario.
Nel fatidico anno della catastrofe nucleare di Chernobyl – nella vicina Ucraina – Vasili era il capo dei pompieri di Narovlya, capitale della provincia omonima, ed il 26 aprile fu chiamato d’urgenza per spegnere “l’incendio”.
È stato “liquidatore” di Chernobyl per nove mesi. Circostanza che li ha cambiato radicalmente la vita.
È stato premiato per quello che ha fatto ed ha beneficiato di agevolazioni mediche e di un contributo statale in denaro.
A 50 anni però, è stato costretto ad andare in pensione, perdendo tutti i benefici, passando da liquidatore a vittima, rimanendo con un misero contributo mensile.
Vasili fa quello che può, attorniato da vecchie macchine, una moto Ural – tutto assolutamente non funzionante- ma che testimonia tempi passati.
Ora non interessa a nessuno. E’un uomo che a stento vive e che spesso spegne i suoi ricordi nella vodka, nella completa indifferenza di tutti.
Questo portfolio ha ricevuto il:
Terzo premio - ex aequo - Fotocine Garfagna- 4 tappa Portfolio dell'Ariosto 2017
Terzo premio - ex aequo - Fotocine Garfagna- 4 tappa Portfolio dell'Ariosto 2017